giovedì 30 maggio 2013

Un pulp al giorno: Peril for Sale

Oggi peschiamo un'altro racconto dalle pagine di Detective Dime Novels 1 dell'aprile del 1940. Si tratta di un brioso e vivace racconto di una firma di punta del mystery e dell'hard boiled del periodo, quel Robert Leslie Bellem, creatore fra le altre cose dell'Hollywood Detective, un personaggio che si è meritato nel tempo perfino un pulp tutto suo, ed è stato protagonista di centinaia di avventure.
In questo caso invece, il protagonista della storia di Bellem è uno stuntman hollywoodiano (evidentemente l'autore conosceva bene quell'ambiente e cercava di sfruttarlo in ogni circostanza), Nick Ransom, presto coinvolto in una vicenda riguardante un ex gangster di Chicago, che, uscito di galera, cerca di rimettere in piedi la baracca nella Mecca del cinema. Sfortunatamente la sua ex, una collega di Ransom, lo riconosce, e viene presto messa a tacere, coinvolgendo al contempo il suo avventuroso e testardo datore di lavoro in una sequenza di rapimenti, attentati dinamitardi e sparatorie.
Narrato in prima persona con un senso del ritmo del parlato e dell'azione parimenti molto sviluppato, il racconto di Bellem è un ottimo esempio di poliziesco del periodo, fatto di splendide damsels in distress, di poliziotti vecchio stampo, di battute efficacissime in uno slang spesso trabordante (bellissima quella in cui Ransom, intenzionato a fare irruzione nella villa del malvivente, chiede al poliziotto che lo accompagna se aveva gli attrezzi per scassinare le serrature o la chiave universale per entrare, oppure se una cosa del genere succede solo nei romanzi gialli, e quello gli risponde di averle, e che forse quindi era lui stesso parte di un romanzo giallo). Ben vengano racconti di questo calibro, nonostante la soluzione - dovuta forse alla brevità del testo, poco meno di una ventina di pagine - sia telefonata e si capisca subito. Non è certo questo che si deve andare a cercare in un prodotto del genere, quanto invece l'abilità affabulatoria e la fantasia descrittiva di Bellem, che qui si dimostra comunque notevole.
Alla prossima vicenda, tratta sempre dalle pagine della stessa rivista.

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