venerdì 30 agosto 2013

Fragili Stagioni: la mannaia dell'audience su troppe serie TV

Rubo il titolo italiano (l'originale sarebbe Brittle Innings) di un affascinante romanzo di Michael Bishop (pubblicato ormai più di venti anni or sono da Fanucci e riguardante il mostro di Frankenstein e il gioco del baseball) per introdurre una riflessione riguardo alle troppe serie TV che cadono prematuramente sotto la scure affilata dell'audience statunitense e lasciano migliaia (talora centinaia di migliaia) di fan con un pugno di mosche e la sensazione di aver buttato via numerose ore della loro vita dietro una serie che scompare senza finire (ovvero, con la tale assenza di un qualsivoglia finale che non spinga ad andare a cercare gli sceneggiatori per farli a pezzettini e darli in pasto ai criceti).
Scrivo queste righe con ancora la rabbia per la (non) conclusione di una serie  - Cult - che sì sapevo destinata a concludersi molto presto (l'avevano già tagliata e ridotta a web series dopo soltanto 6 o 7 puntate della prima - e unica - stagione), ma speravo (proprio per il fatto che comunque la si era voluta mandare in onda avendola già girata) che si potesse provare non dico a concluderla come volevo io, ma almeno in maniera dignitosa. Invece, ovviamente, gli sceneggiatori vaneggiano fino in fondo e concludono con una serie di domande ancora più interessanti di quelle poste in precedenza (come quasi sempre avviene in mystery mistico-esoterici come quelli in esame, si tende a svaccare molto presto, a mettere sul fuoco molta più carne di quanta se ne possa cucinare, e a dimenticarsene poi del tutto nelle successive puntate). Non svelo altri particolari per i pochi appassionati che volessero provare a guardarla (in lingua originale, temo, visto che non credo che - considerato il suo esito - verrà doppiata e trasmessa in italiano), ma l'amaro in bocca rimasto al temrine della tredecisima e ultima puntata è tanto, tanto, tanto.
Cult non è certo l'unica - e neppure la migliore - delle serie TV che mi avevano interessato in passato e delle quali sono rimasto prematuramente orfano. Quella che più mi dispiace in assoluto che abbiano tagliato è senz'altro Endgame (variante scacchistica di Monk, della quale avevo parlato anni fa sulle pagine dell'ottimo blog di Chiara e Lapo, Serie Poco Serie - al quale rimando se volete saperne di più), ma qui tutto sommato, la mancata spiegazione della trama portante della serie è relativamente poco interessante per il sottoscritto, mentre lo era molto di più il personaggio. Quella che invece mi ha lasciato ancor più irritato di Cult, è Happy Town (anch'essa recensita su Serie poco Serie), troncata in modo ancora più infame.
C'è poi, ovviamente da citare il caso di Alphas, la discreta (alla lunga mi cominciava a stancare) serie super-eroistica sui generis su di una specie di novelli X-Men (andate sempre su Serie poco Serie se non la conoscete - nel frattempo questa è giunta anche da noi, su Rai4), della cui cancellazione sulla base della madre di tutti i cliffhanger (il finale della seconda - e ultima - stagione è assolutamente devastante quanto a cliffhanging) ha avuto modo di disquisire perfino Sheldon Cooper in un'esilarante puntata della sesta stagione di Big Bang Theory (che forse qualcuno di voi avrà visto). Be' senza dubbio la reazione di Sheldon è perfino misurata, rispetto a quello che vorrei fare io a quelli che hanno deciso la cancellazione di Cult e Happy Town nel modo in cui sono avvenute.
Ormai, per tutti gli appassionati di telefilm del mondo, sarebbe forse meglio attendere una, forse due stagioni complete prima di cominciare a vedere una nuova serie, se non si vuol correre il rischio di aver buttato via parecchie ore della propria vita in attesa di una soluzione finale che non arriverà mai. Ma forse siamo tutti in fondo in fondo un po' masochisti, ci piace soffrire, e così continueremo disperatamente a vedere tutte le serie che ci piacciono dal principio, nella speranza (troppe volte vana) che quella sia la serie giusta, quella che arriva a una conclusione degna, alla conclusione che avremmo scritto noi stessi, ce ne fosse stata data l'opportunità.

2 commenti:

  1. Caro Roberto, io attendo sempre la prima stagione completa, prima di impelagarmi con un nuovo telefilm.
    A proposito di boiate, lo hai visto Todd and the book of pure evil stagioni 1 e 2?

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  2. Quello me lo sono perso, anche se ho il pilot da qualche parte... credo sia troppo anche per me!

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