mercoledì 5 marzo 2014

Un pulp al giorno: Eagles fly alone

Per il racconto di oggi, eccoci arrivare all'incontro con uno dei più famosi autori di racconti aviatori dell'epoca dei pulp, il "nostro" Orlando Rigoni, prolifico e valido scrittore di storie di guerra e western nella sua più che trentennale carriera.
Il racconto in esame, "Eagles fly alone", è il migliore di quelli incontrati finora su questa rivista: vi si raccontano le vicende di un gruppo di straordinari piloti americani composto da reietti, tanto abili quanto ingovernabili, che si trovano improvvisamente costretti loro malgrado a cedere alle innovazioni tattiche del combattimento aereo dell'ultimo periodo del primo conflitto mondiale.
Rigoni è molto abile nella descrizione delle battaglie e nella caratterizzazione dei personaggi (stereotipi, se vogliamo, ma dotati di un certo qual gusto tarantiniano ante litteram) e se il racconto, con il consueto lieto fine, può sembrare in fondo fin troppo sdolcinato, possiede un fascino innegabile e numerosi passaggi di narrativa di combattimento di ottimo livello (particolarmente azzeccata, per esempio, per un amante della narrativa orrorifica, la descrizione della fine dell'asso tedesco Von Groeten che si copre il volto con la mano per evitare la salva di traccianti che arrivano dallo Spad nemico, e l'arto viene praticamente disintegrato dai proiettili e il viso che cercava inutilmente di proteggere viene ridotto a una poltiglia sanguinosa).
Speriamo che i restanti racconti della rivista tengano il passo di quest'ultimo, capace di risollevare il pulp dai troppi stilemi visti e rivisti che avevano caratterizzato i racconti precedenti,

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