domenica 14 luglio 2013

Un pulp al giorno: Madman's Merry-go-round

Secondo racconto del numero in esame di Horror Stories, agosto-settembre 1938, una breve storiella che sembra anticipare (se non per l'eccesso di sessualità, che ne sarebbe stata sicuramente evinta) gli episodi televisivi delle prime stagioni di Twilight zone.
Scritto da uno dei più attivi autori pulp degli shudder pulps, Donald Dale, Madman's Merry-go-round possiede tutto il fascino incoerente della media dei racconti di queste riviste: trama piena di buchi nonostante la sua brevità, personaggi poco più che macchietta, pulsioni ormonali adolescenziali alla massima potenza. Vi si narra di una strana giostra da luna park (setting oltremodo classico di buona parte dell'horror del periodo della Depressione) formata da un corteo di satiri e ninfe, condotta da uno strano individuo dall'aspetto e dal nome ieratico (Ariestes), e della curiosa presenza di un satiro in più rispetto alle prede dei suoi corteggiamenti: una tredicesima statua che sembra quasi avere vita. Il protagonista, curatore del carnival per conto della fidanzata, figlia del recentemente defunto proprietario dello spettacolo viaggiante, decide di far allontanare la giostra dal convoglio, perché distrae troppi spettatori dalle altre attrazioni.
Ma nonostante questo, una serie di delitti e sparizioni di belle donne segue all'allontamento e tracce di zoccoli di satiro sono vicini al luogo del delitto. La stessa Molly, fidanzata del protagonista, sparisce e viene presto ritrovata prigioniera del satiro e di Ariestes, legata alla ruota della giostra stessa e fatta girare a folle velocità, con la speranza di ucciderla con la forza centrifuga. Il piano fallirà e si scoprirà come l'artifice del progetto fosse il cugino di Molly, rimasto unico erede dello spettacolo in caso di dipartita della suddetta...
Molto calcato sul piano del voyeurismo sessuale, il racconto rientra a pieno titolo negli shudder pulps, con i suoi connotati violenti e misogini accentuati a dismisura, ma resta un esempio mediocre di un genere che ha dato molto di meglio - pur nella pochezza di spessore della gran quantità delle sue trame.

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