giovedì 25 aprile 2013

I'm a Creep... mi piace Glee!

Ebbene sì, dopo diciassette puntate della quarta stagione, in occasione della puntata intitolata "Guilty Pleasures", è propria giunta l'ora di una sorta di outing sulle serie tv: guardo Glee dalla prima stagione (rigorosamente in lingua originale) e devo dire che mi diverto ancora a guardarlo.
Inizialmente la scusa era la curiosità, poi guardare qualcosa che non sconvolgesse la piccola Irene (senza dubbio meglio delle maratone di CSI, Criminal Minds e più recentemente Following, Hannibal e altre serie più o meno truci, che io e consorte ci facciamo quasi ogni sera), poi guardare qualcosa che la piccola Irene (via via un po' più grande) si divertiva a ballare sul letto, adesso qualcosa che la sempre meno piccola Irene (ma perennemente sul lettone genitoriale) potesse intravedere con la coda dell'occhio senza restarne terrorizzata, mentre si sorbisce le sue maratone a base di Dottoressa Peluche, My Little Pony e Handy Manny sul computer portatile.
Insomma, Glee è piano piano sedimentata nella nostra esistenza di fruitori del medium seriale televisivo e, nonostante i notevoli difetti (trame da liceali - cosa che peraltro i protagonisti sono - ripetitività estrema), continua a piacerci più che abbastanza. Gran parte dei protagonisti sono molto bravi, le canzoni scelte sono spesso in sintonia con i miei gusti (venute meno le maratone da musical che imperversavano nelle serie con Rachel e Kurt principali protagonisti - grandissime voci, si badi, ma preferisco altri generi di musica) e le coreografie dei vari numeri spesso divertenti e ben realizzate.
La puntata "colpevole", per esempio, è infarcita di curiosità con tuffi negli anni Ottanta (Wake me up before you go degli Wham), Novanta (le Spice Girls!), e di pezzi straordinari (come Against all Odds di Phil Collins e, soprattutto, la bellissima Creep dei Radiohead, resa in modo mirabile dal duetto Rachel e Brody, come sigillo della loro rottura). La chiusura, divertentissima, con Mamma Mia degli Abba e tutto il cast vestito come il mitico quartetto svedese, è il coronamento di una delle migliori puntate della stagione (almeno dal punto di vista delle scelte musicali), se non dell'intera serie.
Ci aspettano, sembra, almeno altre due stagioni di Glee. Speriamo che continui a essere all'altezza della media - discontinua - dell'ultimo periodo.

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