giovedì 24 gennaio 2013

Galleria di Carneadi: Bill Brent

Questa volta parliamo di un personaggio apparso numerose volte sulle pagine della mitica rivista pulp Dime Detective nel corso degli anni Quaranta, per la precisione in quindici racconti e romanzi brevi dal 1941 al 1946 (almeno stando alle asserzioni della Battered Silicon Press, la piccola casa editrice americana che pochi anni fa ha pubblicato in un volume a tiratura limitata, e dal prezzo altissimo, le "Compleat Adventures" del Nostro).
Creato da Frederick C.Davis (giallista famoso anche per altri personaggi poco noti - o del tutto ignoti - al pubblico italiano, dei quali forse ci capiterà di parlare in futuro), Bill Brent è un intraprendente (leggi: perenne rompiscatole) giornalista che si crede investigatore, costretto suo malgrado a vestire i panni Lorna Lorne (avete notato una cosa: i nomi e cognomi con la medesima iniziale non sono un marchio di fabbrica della Bonelli e neppure dei super-eroi Marvel, nonostante la celebre dissertazione a riguardo di Rajesh Koothrappali in una puntata - adesso non ricordo quale - del mai sufficientemente celebrato The Big Bang Theory; evidentemente risalgono già al periodo dei pulp, se non a prima...), il suo fantomatico alter-ego femminile che cura la rubrica della posta del cuore nel giornale per cui lavora, il New York Recorder.
Alla costante ricerca del modo di togliersi dall'ingrato compito - che in realtà sotto sotto adora - di vestire i panni femminili e rispondere in modo adeguato alla miriade di lettere che riceve (è la rubrica di punta del giornale), Brent si impiccia di tutti i casi irrisolti della polizia locale, e, con sopraffina abilità, riesce ogni volta a trovare la soluzione del problema prima del poliziotto incaricato di risolverlo (secondo uno schema caro alla coppia Holmes-Lestrade).
Per il mio attuale incarico di proof-reader per la Radioarchives, mi è capitato di leggere proprio in questi giorni uno dei romanzi brevi dedicati al personaggio, che in precedenza, devo dire la verità, mi era del tutto ignoto, e sono rimasto folgorato: è una storia geniale, un mystery tanto in fin dei conti banale per il fondo della trama (un incidente domestico che porta a una serie di delitti per venire in possesso di una cospicua eredità), quanto mirabilmente strutturato, deliziosamente ritmato e ironicamente descritto da Davis. Se il buongiorno si vede dal mattino, Davis è un signor giallista, un eccellente autore pulp, e il suo Brent/Lane un giano bifronte, un doctor Jekyll e sister Hyde, veramente indimenticabile, un misto di humour e cinismo, di sventatezza e brillantezza mentale, che richiama forse vagamente alla memoria le atmosfere della serie di pellicole sull'Uomo Ombra della coppia Powell-Loy, ma non è priva di colpi di scena e atmosfera molto più pulp (ad esempio l'inizio, con due efferati omicidi di un lattaio e di un donnaiolo fedigrafo, avvenuti davanti a una donna seminuda nel gelo dell'inverno newyorkese, mette subito la vicenda su di un binario noir, che poi sembra svanire in un tunnel, per riemergere nel finale, insieme a tutti quanti gli altri binari che nel frattempo si sono dipanati nella trama, in una specie di stazione centrale che li accoglie tutti quanti in modo straordinariamente efficace.
Insomma, un autore e un personaggio che meritano una scoperta (o riscoperta, anche se non credo che niente di Davis e Bill Brent sia apparso in Italia), e spero proprio che da Radioarchive venga fuori qualche altra gemma sul personaggio (visto che i pulp originali in cui sono uscite queste storie costano centinaia di dollari e la raccolta completa non molto meno).

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