mercoledì 27 febbraio 2013

Un pulp al giorno: Seven Keys to Murder

Oggi torniamo a parlare di una rivista che avevamo messo da parte da qualche settimana: Dime Mystery Magazine, e per la precisione del primo racconto del numero di Settembre del 1944, Seven Keys to Murder, un intrigante murder mystery stile Dieci piccoli indiani, dovuto alla penna di Day Keene, uno tra i più prolifici giallisti dell'era dei pulp e non solo (sono numerosi i Gialli Mondadori con i suoi romanzi degli anni Cinquanta e Sessanta), che qui dimostra tutto il suo mestiere.
Rispetto al periodo dove l'avevamo lasciata, ovvero la metà degli anni Trenta, il momento del boom degli shudder pulps, dove l'orrore, il sesso e il macabro la facevano da padrona, adesso Dime Mystery è diventata una rivista che tiene fede al suo nome (in quegli anni fu molto attivo anche il grande Fredric Brown, per esempio), e presenta quindi principalmente dei gialli, in questo caso un perfetto "whodunit", che ruota attorno a un gruppo di persone riunite in una lussuosa villa costiera della Florida, per una ben strana eredità: un ricco dal passato molto oscuro, infatti, ha lasciato la sua eredità milionaria alla segretaria, che però potrà ottenerla soltanto se riuscirà a non farsi accusare di un crimine da uno degli ospiti della villa, che invece risulterà erede al suo posto. Per essere esclusi dalla strana partita a tempo, bisogna sopravvivere al delitto e cercare di incastrare gli altri al tuo posto. A cercare di risolvere il mistero, un investigatore privato appena tornato dall'inferno di un carcere di guerra giapponese, dopo essere stato uno degli ultimi a resistere a Bataan, travolto dai dubbi e roso dalla terribile esperienza.
Per quanto surreale, la vicenda di delitti che ruota attorno alla fantomatica eredità (che poi finirà in una bolla di sapone, perché i Federali interverranno per sequestrare le proprietà del defunto riccone, non proprio stinco di santo) è ben congegnata e ci sono tutte le caratteristiche del genere, dalle belle donne ammaliatrici o ingenue, l'attrice sul viale del tramonto, il fanatico religioso preda di fantasie ossessive non particolarmente devote, l'indiano d'India dal comportamento oscuro, il giovane scapestrato facilmente imputabile, e così via. Non vi rivelo l'assassino, ovviamente, nel caso qualcuno potesse un giorno procurarsi il racconto (magari nella futura edizione Radioarchives), ma vi consiglio di seguire l'autore, eccellente orchestratore di trame gialle vecchio stile (che non erano tali settant'anni fa, ovviamente ;)
Alla prossima

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