domenica 17 febbraio 2013

Un pulp al giorno: Take my hand and die!

Grande titolo per un altro breve racconto estratto da Terror Tales, dal numero di luglio/agosto del 1936 questa volta, a firma Cyryl Plunkett, autore piuttosto attivo nel genere mystery, e non solo, per tutta la decade.
E' la storia di un ricco uomo politico, candidato a una carica molto importante, che improvvisamente comincia ad avere dei vuoti di memoria assoluti e a trovare cadaveri sparsi nel proprio appartamento (prima il ragazzo dei giornali, poi una vecchia vicina, poi una giovane donna sconosciuta). Angosciato e convinto di avere una doppia personalità incontrollabile, un misterioso Hyde che compie efferati delitti alla totale insaputa del suo Io normale, l'uomo nasconde via via i vari cadaveri in una grotta segreta all'interno del parco della sua magione, e prosegue una vita normale, anche se preda del rimorso e della disperazione, finché un giorno, è proprio la sua segretaria personale a scomparire, e proprio mentre l'assistente per la campagna politica è arrivato a casa sua, e il figlio sedicenne ha visto il padre andare nel giardino insieme alla donna. Convinto di essere ormai stato preso con le mani nel sacco, l'uomo gioca una carta disperata e, in modo alquanto improbabile, trova la vittima legata e imbavagliata nell'armadio della camera degli ospiti. Mentre si chiede come possa uscire dalla situazione e sembra ormai pronto a consegnarsi alla polizia, nella stanza entra il figlio sedicenne, con la bava alla bocca e un coltello da cucina stretto in pugno: l'assassino è lui. Finirà in manicomio, amorevolmente accudito dal padre, che ha rinunciato alla carriera politica.
Il titolo è in realtà la cosa migliore di un racconto, fortunatamente breve, che si sviluppa in modo abbastanza poco probabile a una rilettura attenta (ci sono troppe situazioni forzate nella trama), ma che risulta comunque scritto piuttosto bene e sufficientemente ricco di momenti interessanti.
Alla prossima!

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